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OSA Curia

P. Nello Cipriani, ricordato dai padri Angelo Di Berardino e Vittorino Grossi, professori emeriti dell'Augustiniaum

Actualizado: 6 abr

Dopo la morte di P. Nello Ciprirani, uno dei grandi maestri del Pontificio Istituto Patristico Augustinianum, avvenuta il 17 febbraio, molte persone hanno partecipato alla sua Messa funebre per dargli l'ultimo saluto. Molti di loro erano suoi studenti, che per anni "hanno appreso da lui la struttura della letteratura cristiana antica e si sono nutriti della spiritualità del vescovo di Ippona, incentrata sull'amore, che è libertà". 



La loro eco e risonanza ci ha portato a contattare due emeriti professori agostiniani che hanno conosciuto molto bene P. Nello e le cui testimonianze fanno luce su questo grande maestro che ha dedicato la sua vita allo studio delle opere di sant'Agostino e alla pubblicazione di numerosi libri teologici e spirituali e di "importanti e sconosciuti articoli filologici", come dice P. Angelo di Berardino, amico di P. Nello


P. Angelo su P. Nello: "Era l'attaccante per eccellenza" 


L’anno 1953 a San Gimignano, antico convento agostiniano, è stato per Nello e per me l’anno di noviziato. Eravamo un bel e variegato gruppo con talenti diversi provenienti da molte regioni italiane. Era una grande ricchezza per tutti noi che venivamo da ambienti tradizionali e dall’orizzonte limitato. A Viterbo, 1954-1957, abbiamo compiuti insieme gli studi liceali, dedicandoci specialmente agli studi classici. Ma anche avevamo una bella squadra di calcio: Nello era l’attaccante per eccellenza, ed io il portiere. 


Abbiamo continuato a Tolentino gli studi filosofici. Purtroppo, abbiamo compiuto gli studi teologici in luoghi diversi. Ma siamo restati sempre in contatto.


Nel 1969 il P. Trapè mi chiamò a Roma. Così i nostri rapporti sono diventati più stretti, specialmente quando p. Nello cominciò a dare corsi all’Augustinianum. Nel 1987 egli si trasferì nella nostra comunità di Santa Monica. Nel frattempo, avevamo continuato gli studi nelle università statali, conseguendo il dottorato. Nello si è dedicato agli studi classici all’Università di Perugia ed io alla storia e alla filosofia. Da questa preparazione nascono le nostre differenze nelle ricerche successive. Anzitutto egli, per alcuni anni, insegna latino e greco.




Gli articoli filologici di P. Nello: un tesoro da scoprire


Questa formazione classica e filologica ha influito profondamente nella sua formazione e nell’approccio ai suoi studi agostiniani. Normalmente gli studiosi di Agostino partono dalla filosofia o dalla teologia, Nello invece ha percorso un cammino originale e proficuo partendo dalla filologia, dove è stato veramente innovativo. I suoi libri di carattere teologico e spirituale sono ben conosciuti, molto meno i numerosi articoli di carattere filologico; il primo di una lunga serie è Una teoria neoplatonica alla base dell'etica sessuale di S. Agostino. Agostino, lettore dei neoplatonici, riceve influssi da questi filosofi nella elaborazione della sua concezione della sessualità umana (matrimonio, libidine, procreazione).


Cipriani ha pubblicato diversi studi su Giuliano di Eclano. Anche di questo teologo ha indicato alcune fonti: Aspetti letterari dell’Ad Florum di Giuliano d'Eclano: Tertulliano, Cicerone e Quintiliano. Sulla stessa linea di ricerca si muove anche Echi antiapollinaristici e aristotelismo nella polemica di Giuliano d'Eclano. Quattro fonti agostiniane sono state al centro dell’interesse di Cipriani: Varrone, Mario Vittorino, Ambrogio e l’Ambrosiaster.

Queste poche citazioni rimandano a tante altre ricerche da lui compiute nell’ambito filologico e tutte sono state bene apprezzate. Grazie, caro Nello per le tante partite di calcio giocate insieme.





Vittorino Grossi su P. Nello: "Un modo originale" di un uomo che ha insegnato ad amare "in libertà" alla maniera di Sant'Agostino


Nello Cipriani nato a Maenza (Latina-Italia) il 29/07/1937, è tornato al Padre il 17 febbraio 2024 nell’ospedale di san Carlo di Nancy (Roma). La santa messa di suffragio, celebrata nella diaconale Cappella ‘Santa Monica’ di piazza Sant’Uffizio (Roma) lunedì 19 febbraio, ha raccolto confratelli, amici, studiosi di s. Agostino e tanti suoi studenti che da lui hanno imparato la struttura della letteratura cristiana antica articolata sulle regole retoriche e a nutrirsi della spiritualità del vescovo d’Ippona incentrata sull’amore che è libertà. Infatti, quando cristianamente si ama si vive di libertà: “Ama e fa ciò che vuoi”, ha lasciato scritto Agostino nel commento alla Lettera dell’apostolo Giovanni. 




P. Nello, entrato giovane nell’Ordine agostiniano venne ordinato sacerdote il 25 febbraio 1962. Conseguita nel 1963 la laurea di Licenza in sacra Teologia nella Pontificia Università Lateranense, conseguì nel 1974 la laurea in Filosofia e Lettere Antiche presso l’Università degli studi di Perugia. Nell’anno accademico 1973-74 è entrato a far parte come docente assistente nell’Istituto Patristico Augustinianum, nel 1992 conseguì il dottorato ‘In teologia e scienze Patristiche’ con lo studio La controversia tra Giuliano d’Eclano e S. Agostino nell’Opus imperfectum. Due teologie a confronto. Nel 1993 divenne professore stabile del Pontificio Istituto Patristico Augustinianum, insegnando e promuovendo la ricerca negli scritti di Agostino, in particolare sui Dialoghi e sul De Trinitate, nonché sulla formazione retorica dei Padri della Chiesa. 


I frutti della sua ricerca, circa 50 contributi, sono stati la sua stabile collaborazione alla rivista di studi patristici Augustinianum e alla collana SEA dell’Istituto.


Una sintesi del suo metodo di ricerca e del suo apporto agli studi agostiniani possiamo indicarlo nel suo studio La pedagogia della preghiera in S. Agostino (Palermo 1984). P. Nello Cipriani, dopo aver riassunto le tematiche agostiniane sulla preghiera, nel cap. II della seconda parte affronta il tema “Dalla contemplazione neoplatonica a quella cristiana”, distanziando la preghiera cristiana da quella platonica legata all’ambito filosofico. La ricerca di Cipriani affonda la lettura di Agostino nelle fonti della sacra Scrittura più che nelle categorie platoniche. I Dialoghi di Agostino, letti dal mondo accademico per lo più nell’ottica dei filosofi, per Cipriani vanno riletti tenendo conto dei testi biblici cui Agostino fa riferimento. Da tale nuova ottica di lettura si può intravedere il cammino di riflessione cristiana fatto da Agostino guidato dalla parola di Dio.

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