In occasione della commemorazione della conversione di Sant'Agostino, la Federazione Agostiniana d'Africa si è riunita nella città di Lomé, in Togo, come ha comunicato la giovane comunità all'Assistente generale per l'Africa, padre Eduard Daleng.
L'incontro si è svolto nella comunità di Santa Rita dei frati agostiniani. A questo evento hanno partecipato 9 congregazioni, 7 femminili e 2 maschili, tra cui le Suore di Sant'Agostino (Benin), le Suore di San Tommaso di Villanova, le Suore di Notre Dame de l'Eglise (Togo), le Suore Assunzioniste (Togo), le Suore di Notre Dame de la Trinité (Togo), le Suore Oeuvre de Saint Augustin (Togo), le Suore Riparatrici (Togo e Costa d'Avorio) e i rappresentanti dell'Ordine di Sant'Agostino dei Paesi della Nigeria, del Benin e del Togo, che per la prima volta hanno ospitato un incontro con queste caratteristiche.
Durante la giornata, nella quale c'è stata l'opportunità di condividere in comunità la Santa Eucaristia e un’agape tra i convenuti, le nostre sorelle e i nostri fratelli hanno potuto approfondire e meditare in comunità il tema esposto da Lucas Sezouhlon OSA, “L'obbedienza nella Regola di Sant'Agostino”.
Qui di seguito, grazie al lavoro di redazione e di presa di appunti delle sorelle Edith Mensah, OSA, ed Emilia Laetitia Amou, NDE, riportiamo alcune righe della conferenza di padre Lucas.
Approfondire l'obbedienza dal nostro padre Sant'Agostino
L'obbedienza è un principio fondamentale che guida la vita dei monaci della comunità, in quanto è essenziale per mantenere l'ordine, la disciplina e la vita spirituale all'interno del monastero. L'obbedienza deve essere innanzitutto verso Dio attraverso l'osservanza dei comandamenti, poi verso le autorità ecclesiastiche, il priore e i fratelli e le sorelle della comunità.
Per Sant'Agostino, l'obbedienza riguarda il rapporto dell'uomo con Dio e con i suoi simili. È un atto di sottomissione volontaria che favorisce la fraternità, l'ordine e la pace nella comunità. L'orgoglio e l'indisciplina non possono regnare in presenza dell'obbedienza. In questo modo, la Regola di Sant'Agostino ci guida a comprendere meglio l'importanza dell'obbedienza. L'umiltà porta all'obbedienza, che è la rinuncia alla propria volontà senza coercizione. L'obbedienza è valida a tutte le età e per tutta la vita, non è riservata, come a volte si pensa erroneamente, alle fasi formative, alla gioventù.
Sant'Agostino vedeva nell'obbedienza un pilastro essenziale della vita spirituale e religiosa, che rafforza la comunione comunitaria ed è la via della santità.
È l'opposto della curiosità fuorviante che esige un segno da Dio senza tener conto delle Sacre Scritture, è un cammino verso la verità e non è separato dall'amore. Cristo, come modello di obbedienza, non solo ci insegna questa virtù, ma ce ne dà anche l'esempio. Nella lettera ai Filippesi, Paolo afferma che Gesù, pur essendo di condizione divina, si è abbassato fino alla morte e alla morte di croce, e che l'obbedienza a Dio significa osservare i comandamenti per amore.
Padre Lucas, durante il suo intervento, ha insistito sul fatto che l'obbedienza va oltre la sottomissione ai comandamenti esterni, costituendo un atto di fondazione spirituale e morale. Sant'Agostino vedeva nell'obbedienza un pilastro essenziale della vita spirituale e religiosa, che rafforza la comunione comunitaria ed è la via per la santità. Per vivere meglio in essa, dobbiamo prendere Cristo come modello. L'obbedienza è un dovere e un'espressione del nostro amore per Dio. In conclusione, l'autentica obbedienza non è una costrizione esterna imposta, ma il frutto della libera adesione alla volontà divina.
Questo incontro è il primo di questo tipo che si tiene a Lomé. Ci auguriamo che in futuro ne vengano organizzati altri per riunire la famiglia agostiniana.
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